Neuroma-di-MortonALCOLIZZAZIONE ECOGUIDATA DEL NEUROMA DI MORTON

Il neuroma di Morton è un processo di fibrosi perineurale cronico che interessa prevalentemente il 2° e/o il 3° ramo interdigitale comune del piede. Esso tende a generare una sofferenza del ramo nervoso interessato con sintomatologia a “poussè”.
Tale alterazione si pensa sia correlata a svariati fattori come la pronazione del piede, il piede cavo, microtraumi ripetuti nella regione dell’avampiede, calzature incongrue o strette.
Frequentemente possono coesistere 2 neuromi nello stesso piede oppure essi possono presentarsi bilateralmente.

QUALI SONO I SINTOMI

I sintomi sono prevalentemente caratterizzati da dolore e bruciore localizzato nello spazio intermetatarsale corrispondente, associato a parestesie, formicolio e sensazione di “click” sotto il piede.
I sintomi compaiono durante le camminate prolungate e diventano sempre più ingravescenti fino al punto da costringere il Paziente a dover togliere la scarpa e massaggiare il piede, con una rapida risoluzione dei sintomi.
La sintomatologia può comparire specialmente con l’utilizzo di scarpe strette, scarpe col tacco alto, scarponi da sci, etc.

COME FARE DIAGNOSI

La diagnosi clinica è il primo approccio.
Dopo un’accurata anamnesi dei sintomi del Paziente si procede con l’esame clinico.
Si ricerca il dolore alla palpazione dello spazio intermetatarsale corrispondente.
Di aiuto, ma non sempre specifico, il Test di Mulder che attraverso il cosiddetto “click” permette di spostare plantarmente il neuroma con conseguente comparsa della sintomatologia dolorosa da parte del Paziente.
La diagnosi clinica, elemento fondamentale nella diagnosi, è supportata dalla valutazione strumentale radiologica.
L’esame di prima scelta, quello con maggiore sensibilità, per la diagnosi del neuroma di Morton e senza dubbio l’ecografia dinamica dell’avampiede.
Con l’ecografia siamo in grado di evidenziare in tempo reale il neuroma e, previa esecuzione delle compressioni laterali sulle teste metatarsali, eseguire l’ecografia dinamica per determinare lo spostamento plantare del neuroma che diventa più visibile.
La risonanza magnetica ha una sensibilità e specificità minore rispetto all’ecografia nella diagnosi del neuroma di Morton.

QUALE TRATTAMENTO SCEGLIERE

La cura di prima scelta con la maggiore percentuale di successo nella cura del neuroma di Morton, nel corso dell’ultimo decennio, è diventata l’Alcolizzazione Ecoguidata direttamente all’interno del neuroma.
Tale trattamento viene eseguito in 3 sedute distanziate di circa 15-30 giorni e viene normalmente ben tollerato dai Pazienti.
L’alcolizzazione ecoguidata determina una necrosi, attraverso un processo chimico, del nervo interessato con conseguente risoluzione definitiva dei sintomi nel 80% circa dei pazienti.
Non si ottiene una scomparsa del neuroma che rimane in sede, devitalizzato.
Il trattamento ecoguidato si esegue all’interno dell’ambulatorio medico e dura mediamente 10-15 minuti.
Nel caso di persistenza dei sintomi si può eseguire una 4° infiltrazione, dopo visita di controllo dal proprio specialista.

COSA FARE DOPO IL TRATTAMENTO

Il paziente viene tenuto in osservazione per circa 15 minuti.
Dopo il trattamento si eseguono impacchi di ghiaccio per circa 10-15 minuti nei giorni successivi.
In alcuni casi si può generare una blanda risposta infiammatoria dei tessuti molli adiacenti che traggono giovamento dagli impacchi di Argilla Verde e di Arnica; si può evidenziare anche un piccolo ematoma nella sede dell’infiltrazione che si risolve in pochi giorni.
Nel caso di dolore si consiglia l’assunzione di un antidolorifico.
E’ consigliato l’utilizzo di una scarpa comoda con pianta larga e suola rigida.
Non sovraccaricare il piede nei 3 giorni successivi al trattamento e generalmente eseguire le attività quotidiane che non determinano un aumento della sintomatologia dolorosa.


 

Clicca nel link sottostante e scarica il consenso al trattamento di Alcolizzazione Ecoguidata Neuroma d Morton.

Consenso informato Alcolizzazione Neuroma di Morton