La tendinopatia del sovraspinoso, in passato chiamata erroneamente “La tendinite del sovraspinoso”, è un disturbo molto frequente che colpisce circa il 30 % della popolazione sopra i 35-40 anni.
Questa patologia è molto diffusa nei giovani che praticano sport, specie gli sport “Overhead”, e negli anziani.
Il tendine del sovraspinoso va incontro a un involuzione para-fisiologica con il passare degli anni e la causa principale è ritenuta essere la sua particolare vascolarizzazione che è quasi carente nella zona critica.
Per tale motivo il tendine del sovraspinoso degenera lentamente e progressivamente.
Questa degenerazione è accelerata dai processi infiammatori della spalla e dal conflitto subacromiale che creano dei microdanni a carico del tendine e uno stato di ridotta perfusione sanguigna con conseguente cambiamento nella struttura tendinea; come conseguenza si verifica una rottura parziale o totale del tendine.
La tendinopatia del sovraspinoso è quasi sempre inserita nel contesto della patologia del conflitto subacromiale, una situazione patologica complessa in cui la spalla dolente tende ad anteriorizzarsi e ad elevarsi mentre la scapola tende a ruotare anteriormente determinando una riduzione dello spazio dove scorre il tendine del sovraspinato, con conseguente conflitto del tendine del sovraspinoso che si ritrova stretto tra la testa omerale e l’acromion.
Nella tendinopatia del sovraspinoso i pazienti lamentano un dolore che è esacerbato dal movimento in avanti e/o dal movimento laterale del braccio con dolore puntiforme e lancinante localizzato anteriormente alla spalla ma che può irradiarsi in basso fino al gomito, posteriormente fino alla scapola e superiormente fino alla regione cervicale.
I movimenti della spalla sono limitati con multipli compensi da parte della scapola.
Come conseguenza della posizione antalgica della spalla si ha un sovraccarico dei muscoli parascapolari, del trapezio superiore e degli scaleni che risultano dolenti alla digitopressione.
Solitamente la spalla interessata appare più sollevata rispetto alla controlaterale.
La tendinopatia del sovraspinoso generalmente si differenzia dalla tendinopatia calcifica per la presenza del dolore durante i movimenti e l’assenza del dolore notturno, sintomo caratteristico della tendinopatia calcifica della spalla.
La proloterapia ecoguidata è un trattamento indicato nella tendinopatia del sovraspinoso.
Il destrosio ipertonico iniettato nel contesto del tendine del sovraspinato e nei restanti tendini della cuffia dei rotatori determina una reazione infiammatoria acuta e locale che scatena una reazione complessa con lo scopo di ripristinare il microambiente del tendine; tale reazione rinforza la struttura tendinea e aiuta a cicatrizzare le lesioni parziali.
I tendini trattati con proloterapia riacquisiscono la loro funzione e diventano più resistenti alle sollecitazioni meccaniche nel tempo.
Il decorso post-trattamento è caratterizzato da un aumento transitorio del dolore nella sede trattata, dolore ben controllabile con farmaci analgesici.
E’ indicata l’applicazione del ghiaccio i primi 2 giorni dopo il trattamento mentre nei giorni successivi è indicato eseguire degli esercizi di mobilizzazione passiva o attiva, secondo le indicazioni fornite dal medico.
Le sedute di proloterapia ecoguidata vengono eseguite in regime ambulatoriale e durano mediamente 15-20 min. Dopo il trattamento il paziente può tornare comodamente a domicilio; non ci sono controindicazioni alla guida.
La proloterapia è una terapia versatile e i protocolli non prevedono un numero minimo di sedute; la storia di ogni paziente è diversa e di conseguenza ogni trattamento prende in considerazione molti fattori per determinare il numero di sedute.
Un aspetto importante per la buona riuscita del trattamento è la fase di rieducazione funzionale che accompagna la proloterapia.
Solitamente i pazienti soffrono di disturbi alla spalla da mesi oppure da anni; durante questo tempo sviluppano molti compensi muscolari che alimentano la situazione patologica.
Nei casi più avanzati si può arrivare alla spalla rigida oppure alla spalla congelata.
Per questo motivo il mio programma di cura prevede delle sedute di chinesiterapia eseguite da parte di personale qualificato che aiutano a riprendere la mobilità corretta della spalla e insegnano gli esercizi da eseguire a domicilio.
La spalla è un articolazione complessa con tanti gradi di libertà di movimento; per tale motivo richiede tempo e costanza per essere rieducata in modo ottimale.
I risultati del binomio Proloterapia – Rieducazione funzionale sono di gran lunga superiori rispetto al solo trattamento infiltrativo.